Congresso AG
Quale Accompagnatore ? La proposta dell’OTTO AG Sicilia
Nella vita frenetica di ogni giorno può succedere di dire una parola di meno e una di troppo, di non esprimersi bene, di dire affrettatamente quello che avrebbe bisogno di maggiore ponderatezza.
E’ facile che possano insorgere incomprensioni, fraintendimenti, interpretazioni distorte.
C’è una via maestra facile, sicura, quasi infallibile :si chiama “dialogo”.
Parlare, chiarire, spiegare, scusarsi, con calma, con saggezza, con sincerità, con verità. Il dialogo apre porte imprevedibili e vie di incontro insospettabili e sgombra la strada da tante piccole ombre che, accumulandosi con l’andare del tempo, possono portare a conseguenze molto dolorose.
Auspichiamo per i lavori del congresso questa via maestra, quella del dialogo.
Prevalga la saggezza (o buon senso frutto dell’esperienza) e l’amore verso i valori del progetto educativo.
Il XX secolo è stato segnato da profondi cambiamenti, l’invecchiamento della popolazione l’allungamento della vita media, la denatalità, famiglie nucleari (costituite da coppia coniugale + un figlio), famiglie che si dividono e si ricompongono, e la crisi economica.
I cambiamenti li troviamo nell’adolescenza dei nostri ragazzi, nelle modifiche della plasticità cerebrali che vanno dai dieci ai vent’anni, nella sostanza bianca (o mielina), una mielinizzazione senza precedenti.
Un aspetto importante di questa riorganizzazione cerebrale è che nel corso della trasformazione, il cervello adolescente è portato a ricercare nuovi stimoli, spinto da una forza evolutiva a padroneggiare nuove abilità. Siamo certi, e con molta semplicità, che il ragazzo trovi queste dimensioni nell’alpinismo giovanile e non in un escursionismo giovanile.
Ciò premesso, la percezione che si ha, dell’ormai prossimo congresso di AG , è quella di una inderogabile necessità di rimuovere il disagio e le incertezze sul ruolo, sui limiti e competenze e sul valore dell’Accompagnatore di AG.
La straordinarietà dell’evento congressuale sembra confermare la percezione sopradescritta e ci invita a dare il contributo dell’OTTO Sicilia.
Il dato di fatto iniziale: la CCAG degli ultimi mandati è stata afflitta da “incomprensioni interne” che hanno portato a dimissioni dei suoi Presidenti, a votazioni a maggioranza, a momenti di critica poco costruttiva ma tanto destabilizzante; momenti che sono stati di ostacolo al perseguimento della mission della commissione stessa e, in alcuni casi, momenti non in linea con il suo braccio tecnico – operativo – formativo: la SCAG.
Ovviamente, tali discrasie si sono riverberate:
- in senso top – down sul corpo accompagnatori che si è spesso disallineato dalla sua CCAG e non ha avuto modo di valutare correttamente le motivazioni che hanno indotto la SCAG a scegliere alcuni percorsi formativi piuttosto che altri, trovando alcuni corsi di aggiornamento sovrabbondanti per le proprie necessità e disertandole.
- all’interno della CCAG e della SCAG dalle quali sono stati prodotti documenti con orientamenti diversi rispetto a quanto consolidato, alcuni dei quali hanno azzerato tutto, anche le circolari e quanto non fosse già stato calato in un regolamento non conservando nulla, o quasi, del passato.
- in senso bottom –up sugli organi di governo del CAI che hanno ritenuto doveroso intervenire producendo l’atto di indirizzo del CC n. 2 del 27/01/2018 che:
- ha (ri)definito per l’AG le attività di base e le attività avanzate;
- ha (ri)fissato per gli accompagnatori limiti e competenze;
- ha (re ?)introdotto la presenza di istruttori delle altre specialità del CAI e le G.A.
In sintesi, il CC, fatte le debite valutazioni, ha ritenuto mirare ad un abbassamento delle attività prestazionali di AG piuttosto che ad un aumento dei livelli di conoscenza degli AAG/ANAG.
Ridiscutere se detto documento sia legittimo o meno, sia da osservare o no, sia utile o non serva, umilii la figura dell’accompagnatore di AG o invece sia un’occasione da sfruttare non è oggetto di questa breve nota.
Ci pare, molto semplicemente, che l’appartenenza ad un sodalizio obblighi il socio a rispettarne statuti, regolamenti, linee di indirizzo, procedure, piani formativi, manuali tecnici etc. etc.
Il congresso, invece, è la sede più opportuna nella quale detto documento possa essere portato in discussione per ridefinire il ruolo dell’Accompagnatore ed il contesto nel quale deve muoversi.
A proposito di contesto ci viene da chiedere se, ancora e quanto, l’Alpinismo Giovanile possa considerarsi tale ovvero sia stato derubricato a “escursionismo giovanile”.
Nessuna critica… ma, definito il contesto, l’Accompagnatore potrà scegliere se restare in seno al sodalizio con i limiti imposti o dedicarsi ad altro.
Questo perché fare alpinismo, con i giovani – per i giovani, è cosa ben diversa dal fare escursionismo. Entrambe attività degne di rilievo ma sicuramente diverse e che necessitano di competenze diverse e di una diversa maturità nella pratica dell’accompagnamento in un ambiente impervio per definizione.
E’ una questione di scelte che debbono essere chiaramente delineate perché ognuno, dopo, possa fare le più opportune e consapevoli valutazioni.
Quindi il dubbio: ma veramente pensiamo di essere ancora attrattivi con le attività individuate nel sopracitato documento verso i giovani di oggi che dovrebbero venire con noi perché le loro crescita umana e civica sia improntata ai valori della montagna mentre sono distratti da tutti gli input che arrivano loro addosso dall’attuale contesto sociale e social e dalle innumerevoli agenzie (dis)educative che si propongono loro?
E allora è prioritario definire il contesto, definire le scelte del terreno e delle attività per l’AG e parlare solo in seguito di una reingegnerizzazione del P.E., dei temi del metodo e dei relativi aspetti applicativi e finalmente del ruolo dell’Accompagnatore
Quale Accompagnatore ? La proposta dell’OTTO AG Sicilia
Riteniamo che la formazione sia la base comune per la costruzione di un AAG/ANAG, sia il risultato di una valutazione globale del mondo CAI vs mondo AG in termini di attività proponibili, tenga conto dei diversi contesti regionali e sia finalizzata a portare gli accompagnatori a livelli omogenei di conoscenza tecnica che lo pongano su un livello di pari dignità, per uguali attività, con le altre figure titolate del CAI.
Con queste ultime non può esserci alcuna competizione; non si sa fare meglio!
Si sanno fare le stesse cose ma per finalità diverse(la crescita del giovane), per un protagonista diverso (il giovane), con uno strumento diverso (l’accompagnatore), in un nucleo sociale diverso (il gruppo): in sintesi l’AG ha ed applica il P.E. gli altri NO!
Prerequisiti del Socio
a. Socio con una forte propensione a lavorare in gruppo: gruppo ragazzi + gruppo accompagnatori = gruppo di AG = non una semplice somma ma un’altra cosa con dinamiche diverse dai gruppi di partenza.
b. Socio dotato di elevate capacità comunicative
c. Socio in grado di giocarsi il proprio ruolo all’interno di un Progetto Educativo adeguato ai ragazzi di oggi
Requisiti dell’Accompagnatore
a. Capacità didattico-pedagogiche
b. Corretta applicazione del P.E.
c. Competenze e conoscenze che gli consentano di operare in sicurezza, sia in autonomia che in gruppo, nelle diverse situazioni ambientali ed emergenziali che possano occorrere durante un’attività di Alpinismo Giovanile
d. Orientato ad un percorso di crescita attraverso la formazione
Anche per gli organi istituzionali dell’AG elenchiamo una serie non esaustiva delle proprietà, che seppur ovvie, spesse volte non sono stati presenti.
CCAG
a. capacità di leggere i fabbisogni del corpo accompagnatori
b. capacità di farsi interprete dei bisogni espressi e percepiti provenienti dalla base agli organi del CAI
c. capacità di condividere linee guida e di indirizzo gestionali e formative
d. capacità di comunicazione interna ed esterna
SCAG
a. capacità di formare
b. capacità di adeguare, aggiornandoli, i piani formativi
c. capacità di progettare ed eseguire eventi didattici e formativi da destinare al corpo accompagnatori
d. capacità di estendere in modo omogeneo, trasversale e pervasivo la cultura tecnica per l’Accompagnatore in termini di conoscenza e competenza
In conclusione, è opinione dei componenti di questo OTTO- Sicilia che il mondo dell’AG al quale ciascuno di noi, sino ad oggi, ha dedicato la propria passione, il proprio tempo, le proprie risorse, possa uscire dall’attuale fase di stallo nel quale versa da ormai troppo tempo per le indiscutibili inadeguatezze della CCAG e della SCAG con il contributo di tutti coloro orientati verso un futuro di crescita e non di regresso, di perfezionamento e non appiattimento, di condivisione e collaborazione con le altre specialità ma non di asservimento alle stesse.
In carenza di ciò ciascuno sarà libero di decidere se restare in un AG nel quale non si riconosce più, fortemente limitato, appiattito in attività nelle quali impegnarsi con tanta buona volontà ma altrettanto grande banalità con il rischio di essere il fornitore di allievi agli istruttori per quelle attività per le quali l’Accompagnatore di Ag è stato dichiarato, invece e senza appello, inabile.
Gli Accompagnatori di AG del GR - Sicilia