L'Atto di Indirizzo n. 2 obbliga a rivolgerci ad Istruttori di arrampicata/alpinismo o a Guide Alpine per effettuare uscite su ghiacciaio o in falesia.

AAG e ANAG non possono più svolgere in autonomia tali attività.

Confidando sulla collaborazione di istruttori di arrampicata e di alpinismo, nonostante la buona volontà di alcuni di loro (parlo per esperienza personale), non sempre si riesce a far coincidere le uscite di AG con i programmi (uscite, corsi, ecc.) delle Scuole di Alpinismo. Inoltre, le sezioni CAI che non possiedono Istruttori, come potrebbero operare?

L'altra possibilità prevista dall'Atto n.2, cioè ricorrere alle Guide Alpine, è onerosa e quindi non praticabile (sempre per esperienza personale) tenendo conto delle risorse economiche dei gruppi/commissioni/sezioni. Far pagare i ragazzi/genitori diventa controproducente per la nostra attività (già facciamo fatica ad “accalappiare” le famiglie per far mandare i ragazzi in montagna, se diventa anche costoso …).

Quindi diventa assolutamente necessario che l’attività non propriamente escursionistica venga svolta anche da titolati AG.

E’ indispensabile tenere conto che l’accompagnatore di AG (ASAG, AAG, ANAG) ha il dovere di proporre la montagna in tutti i suoi aspetti, insegnando con il proprio esempio, il modo corretto di frequentarla, in modo che “i ragazzi conoscano con osservazione ed esperienza diretta tali attività affinché da adulti siano in grado di scegliere quelle loro più’ confacenti”. L’accompagnatore di AG non deve porsi come istruttore ed insegnare ai ragazzi le tecniche alpinistiche, che sono invece di competenza di istruttori di alpinismo/arrampicata o altra specializzazione.

Proposte conseguenti ad attività extra escursionistica svolta da titolati AG:

  1. Creare corsi di specializzazione per accompagnatori titolati per fornire una preparazione sufficiente a garantire la progressione in cordata in sicurezza su facili ghiacciai (F-PD) con ragazzi di terza fascia (14-17 anni, così come previsto dal PE) e l'arrampicata su falesia con ragazzi della seconda e terza fascia (11-14 e 14-17). Per i ragazzi di prima fascia garantire comunque la possibilità di fare esperienze su monotiri in falesie appositamente attrezzate, poiché spesso sono proprio i più giovani ad essere attratti dall’arrampicata.
  2. Creare corsi per ASAG differenziati a cui i volontari/collaboratori CAI possano partecipare in base alle singole specificità di ognuno, cioè in base alle proprie conoscenze e competenze personali (topografia, geologia, flora, fauna, ecc.). Perché un collaboratore CAI non può diventare ASAG se non sa fare un nodo o usare correttamente un moschettone? Sono risorse di cui l'AG e quindi il CAI, non possono permettersi di privarsi.

Proposte conseguenti a quanto previsto dall’Atto di Indirizzo n.2:

  1. Regolamentare in modo chiaro la collaborazione che deve essere fornita dagli Istruttori CAI. Stimolare la partecipazione di istruttori alle attività di AG.
  2. Stanziamento da parte del CAI Centrale di contributi per ricorrere alle Guide Alpine in caso di mancanza di istruttori, con eventuale stipula di convenzioni con le associazioni guide.

Ognuno di noi (accompagnatori) ha caratteristiche diverse: chi è bravo in attività alpinistica, chi in attività escursionistica; c’è anche chi non è in grado di ricordare nemmeno un nodo ma ha grandi conoscenze storico-artistiche, dei popoli di montagna, della flora, della fauna, ecc. Io un accompagnatore con queste caratteristiche lo accoglierei subito nel mio gruppo. Non importa se dal punto di vista della tecnica alpinistica non conosce nulla; semplicemente non svolgerà quel tipo di attività nel gruppo. Avere accompagnatori con diverse singole discipline è positivo per un gruppo di AG.

Questo, secondo il mio parere, deve essere l’orientamento per definire i futuri ASAG. Solo in questo modo incrementeremo la partecipazione a corsi e il numero di accompagnatori che si possano dedicare, con una qualifica, alla crescita dei ragazzi. L’alternativa è di vedere nei prossimi anni diminuire l’interesse e quindi il numero di accompagnatori (non solo qualificati).